giovedì 28 gennaio 2010

Editoriale dell'8° numero de "Lo Scomodo"


Con la messa in commercio della RU486 (farmaco usato sia in Europa e nel mondo da più di vent’anni) la chiesa non ha perso occasione per predicare il suo moralismo benpensante, ribadendo così la sua arretratezza. I suoi portavoci hanno propagandato l’obiezione di coscienza dei farmacisti: "Cresca l'obiezione di coscienza contro la pillola Ru486" Bagnasco; ''L'obiezione di coscienza e' un diritto che deve essere riconosciuto ai farmacisti, permettendo loro di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che hanno per scopo scelte chiaramente immorali, come per esempio l'aborto e l'eutanasia'' mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, al Convegno Nazionale dell'Unione Farmacisti Cattolici Italiani (!!!) Quindi freghiamocene totalmente della volontà di ogni donna (di qualsiasi credo sia), neghiamole il diritto di decidere cosa fare di se stessa e della propria vita e rimandiamo il tutto al giudizio di un fedele farmacista. Una relazione del Parlamento riporta questi impressionanti dati: i ginecologi obiettori sono passati dal 58% del 2005 al 70% del 2007, gli anestesisti dal 45,7% al 52,3% mentre il resto del personale dal 38,6% al 40,9%, capiamo bene quanti fedeli pronti a imporci la loro visione ci sono già. Ma il vaticano non è nuovo a plateali proteste su argomenti fuori dal suo campo, come quella riguardo al progetto dell’ONU per la depenalizzazione del reato di omosessualità e di condanna dei 90 paesi che discriminano, torturano e perfino giustiziano gli omosessuali, proposta fatta dalla Francia e accolta da tutti i 27 paesi dell’UE.
Monsignor Celestino Migliore si sentì libero di opporsi perché “Gli stati che non riconoscono l'unione tra persone dello stesso sesso come 'matrimonio' verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni". Va specificato anche che il vaticano nonostante abbia bocciato questa proposta, ha sì il diritto di partecipare all’ONU ma non il dovere di seguire le disposizioni emanate in quanto non via ha mai aderito. La chiesa nonostante professi la “parola di Dio”, l’amore indiscriminato e la solidarietà verso il prossimo anche nel passato non ha mai perso occasione per schierarsi contro i gay… Che a quanto professato nel Vangelo ci sia una deroga che lo rende inapplicabile agli omosessuali?!? Anche Amnesty International visto il clima di ostilità verso ogni genere di minoranze che c’è nel nostro paese è dovuta intervenire: con un comunicato del 14/10/09 ha sollecitato le autorità italiane ad indagare e contrastare maggiormente gli atti di discriminazione, condannando chi ne sia ritenuto responsabile.

BlancaTruebaGarcia

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