
23 febbraio 2010
Lavoratori in presidio di fronte alla Regione!
L'offerta dell'azienda al tavolo con i sindacati torinesi. Sì agli ammortizzatori solo se gli operai rinunciano ad azioni legali contro la Thyssen. Boccuzzi: "E' un'estorsione". E Fiom, Fim e Uilm rifiutano il baratto
I sindacati l'hanno subito definita una vera e propria "provocazione": cassa integrazione in deroga in cambio della rinuncia ad azioni legali nei confronti della ThyssenKrupp e dell'azzeramento dei precedenti accordi. La multinazionale dell'acciaio ha avanzato questa proposta a Fiom, Fimo e Uilm durante l'incontro che si è svolto presso l'assessorato al Lavoro della Regione Piemonte.
I sindacati chiedevano una tranche di cigs in deroga per 8 mesi per circa 30 lavoratori, ex operai delle acciaierie di Corso Regina Margherita, che dal 2 marzo saranno senza copertura. A partire dal giorno successivo, infatti, l'azienda potrà procedere in modo unilaterale licenziando i lavoratori e aprendo una procedura di mobilità obbligatoria.
In cambio della concessione di questa cig, l'azienda ha dunque chiesto l'annullamento degli accordi precedenti e ha preteso che ulteriori incentivi all'esodo siano elargiti solo in base al ripristino del verbale di transazione tombale, già oggetto di aspre polemiche.
"Le richieste dell'azienda sono una vera provocazione - dice Fabio Carletti della Fiom - Noi ribadiamo la validità dei vecchi accordi incentrati sulla ricollocazione dei lavoratori e metteremo in campo tutte le iniziative, anche legali, per far rispettare quegli accordi, nella logica di garantire un futuro fatto di lavoro e non di espulsione dal ciclo produttivo".
Sulla vicenda è intervenuto anche Antonio Boccuzzi, unico sopravvissuto al rogo Thyssen del 2007 e oggi deputato del Partito Democratico: "L'azienda ha condizionato l'avvio della procedura di cig, così come un eventuale incentivo all'esodo, alla rinuncia da parte dei lavoratori alla costituzione di parte civile nel processo per i sette morti del 2007 - chiarisce Boccuzzi - Si tratta di un ricatto, anzi di un'estorsione nei confronti di lavoratori che per avere un diritto devono sacrificarne un altro".
"E questo - sottolinea ancora il deputato - avviene in un momento di crisi profonda per l'occupazione. Non offrire a questi dipendenti l'opportunità della Cig in deroga vuol dire metterli su una strada". Già nel 2008 la Thyssenkrupp aveva richiesto a Torino, in cambio dell'incentivo all'esodo, un accordo definito tombale, perchè escludeva per il futuro qualsiasi contenzioso con i dipendenti che lasciavano l'azienda.
Il commento di Ciro Argentino a Radiondadurto
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