martedì 22 dicembre 2009

Il Partito

La fine della Prima Repubblica e la dissoluzione dei partiti che l'avevano caratterizzata, hanno portato alla luce una rete di corruzione che coinvolgeva soprattutto la DC ed il PSI. La gestione del potere da parte della sola DC prima, con il PSI poi, con l'esecuzione delle forze comuniste d'alternativa, si è sempre svolta per conto dei 3 poteri forti che da sempre caratterizzano la vita politica italiana (Vaticano, USA e Confindustria), con qualche cessione dovuta alle lotte che la classe operaia ha condotto. Anima di queste lotte era il Partito Comunista Italiano. Con la fine del sistema bipolare sono stati distrutti anche i partiti, accusati di essere macchine di potere non rispettose della libertà dell'individuo, e sono stati sostituiti da vere e proprie monarchie, dove il segretario è il fondatore (Berlusconi con Forza Italia) o chi urla di più (Beppe Grillo e co), che, nonostante tutto, vengono spacciate per democratiche, rispettose della "libertà di coscienza", "in sintonia con la società" ecc ecc...


In realtà quei partiti che vengono accusati di essere antidemocratici, cioè i partiti leninisti, funzionano con il metodo del Centralismo Democratico, riassumibile con le parole dello stesso Lenin "libertà di discussione, unità d'azione". Nel Partito leninista, infatti, ogni decisione viene presa collegialmente, e si cerca sempre di trovare una sintesi tra le proposte dei compagni: questo perchè, da un lato gli errori ed i difetti di una posizione politica espressa da un compagno possono essere corretti da un altro; dall'altro la sintesi soddisfa tutti (od almeno la maggioranza) e quindi quella posizione politica può essere applicata con più convinzione. La ricerca della sintesi tra le varie posizioni è favorita dal fatto che la decisione assunta è vincolante per tutti, in modo tale da mantenere l'unità del Partito stesso.
L'organo di decisione supremo è il congresso: esso riunisce gli iscritti del Partito, si riunisce periodicamente ed è strutturato su base territoriale. Ha tre compiti fondamentali:
- decide la linea politica attraverso la discussione dei compagni e la ricerca della sintesi;
- elegge gli organismi dirigenti, ovvero i comitati territoriali e i segretari di zona;
- elegge i delegati al congresso superiore, fino al congresso nazionale che elabora le istanze dei territori.
Gli organismi dirigenti della zona, cioè chi applica la linea decisa dal Congresso Nazionale, e chi si occupa delle questioni territoriali, sono i comitati. Essi eleggono nel proprio seno una segreteria che risponde del suo operato al comitato stesso. Ogni decisione assunta dagli organismo dirigenti deve essere approvata a maggioranza e con numero legale. Nel caso la segreteria non goda più della fiducia della maggioranza del comitato, essa può essere rimossa con voto di sfiducia.
Ad un militante di un partito comunista niente viene imposto, ma anzi egli è partecipe della decisione insieme agli altri. La sua democrazia è ben più avanzata di quelle delle primarie, perchè c'è la partecipazione costante e come diceva Giorgio Gaber "libertà è partecipazione".
Il Partito così riesce, da una parte a consentire la discussione, la critica e l'autocritica necessarie a migliorare il partito, mentre dall'altra mantiene l'unità, permettendo di concentrare l'impegno verso un obbiettivo condiviso.



IL PARTITO
di Wladimir V. Majakovskij

Qui da noi le parole più profonde
diventano abitudine,
invecchiano come i vestiti,
ma io voglio costringere una grande parola
a splendere di nuovo, la parola Partito.
Un uomo solo, in se stesso racchiuso,
a che cosa può essere utile? Chi mai
gli darà ascolto? Forse la moglie,
e non sempre, non in piazza
ad esempio,
forse solo nell’intimità.
Il Partito è un uragano
denso di voci flebili e sottili
e alle sue raffiche
saltano i fortilizi del nemico,
come timpani al rombo del cannone.
La disgrazia è sull’uomo quando è solo.
La sciagura è nel cuore del solitario.
L’uomo solo è fragile preda
d’ogni potente
e persino dei deboli purché si mettano in due.
Ma se nel Partito
tutti i deboli si sono riuniti,
arrenditi, nemico, muori e giaci!
Il Partito è una mano
con milioni di dita,
stretta in un solo minaccioso pugno.
L’Uomo isolato non conta,
anche se è forte
non alzerà una semplice trave,
né tanto meno una casa a cinque piani.
Ma col Partito,

reggendoci e alzandoci l’un l’altro,
costruiremo sino al cielo.
Il Partito è la spina dorsale della classe operaia.
Il Partito è l’immortalità della nostra opera.
Il Partito è l’unica cosa che non tradisce.
Oggi sono un povero commesso,
ma domani
cancellerò i regni dalla carta.
Cervello e fatica,
vigore e gloria della classe:
ecco cos’è il Partito.
Il Partito e Lenin sono fratelli gemelli.
Chi vale di più di fronte alla storia?
Noi diciamo Lenin e intendiamo il Partito,
noi diciamo Partito e intendiamo Lenin.

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